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Uno dei pochi autori di gialli entrati nel novero dei grandi narratori americani, Ross Macdonald si servì della formula poliziesca per raccontare la realtà del suo paese, introducendo nella "detective story" una profondità psicologica e una complessità etica senza precedenti. E con Lew Archer, il suo personaggio per eccellenza, trasformò l'investigatore privato nella coscienza morale di una società violenta e corrotta. Scritto nel pieno della sua maturità espressiva, questo romanzo del 1964 è considerato uno dei punti più alti della sua produzione. Quando un adolescente ribelle scompare da un istituto di Los Angeles per ragazzi difficili dove era stato spedito dalla sua ricca famiglia, Archer viene incaricato dal direttore della scuola di ritrovarlo. Sembra un caso semplice, il giovane se l'è svignata mal sopportando la disciplina, e invece la storia diventa via via più intricata. Perché i suoi disperati genitori sono così restii a collaborare col detective, trattenendo informazioni che potrebbero essere di vitale importanza? E perché tutte le piste conducono a un hotel abbandonato di Santa Monica che un tempo ospitava attricette, marinai e truffatori e in cui ora un cadavere ancora caldo fa bella mostra di sé? Muovendosi nell'opulenta società californiana, Archer porterà alla luce gelosie, avidità, depravazione e foschi segreti di famiglia.